Allarme asma che non passa: ecco cosa fare subito se le crisi non si fermano

Quando un attacco d’asma non si placa e i sintomi persistono nonostante l’utilizzo del consueto inalatore di salvataggio, è fondamentale agire tempestivamente per evitare che la situazione evolva in una vera emergenza medica. L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie respiratorie che, in presenza di determinati fattori scatenanti o a causa di una ridotta risposta ai farmaci, può dare origine a crisi potenzialmente molto gravi, caratterizzate da respiro affannoso, tosse insistente, senso di costrizione toracica e, nei casi più avanzati, difficoltà nel parlare e nella deambulazione a causa dell’insufficienza respiratoria.

Come riconoscere una crisi d’asma che non si arresta

Un attacco d’asma che non risponde ai rimedi abituali e si prolunga oltre i 10-15 minuti deve essere considerato un allarme serio. I segni che devono far sospettare una crisi non gestibile a domicilio includono:

  • Tosse persistente e respiro sibilante che non si attenuano, nemmeno dopo più somministrazioni di broncodilatatore
  • Aumento del senso di fame d’aria, con difficoltà a parlare o eseguire movimenti semplici
  • Cianosi (colorito bluastro delle labbra e delle unghie), segno di ridotto apporto di ossigeno

L’insorgenza di questi sintomi rappresenta una condizione di potenziale pericolo per la vita e richiede intervento medico urgente.

Cosa fare subito: le azioni d’emergenza

Se la crisi non si ferma, occorre seguire alcune manovre di emergenza per tentare di limitare rapidamente la gravità dell’insufficienza respiratoria:

  • Restare calmi e aiutare la persona in difficoltà a sedersi (posizione a treppiede: seduta, busto inclinato leggermente in avanti, con i gomiti poggiati sulle ginocchia), facilitando la respirazione.
  • Usare l’inalatore di salvataggio (solitamente un beta2-agonista a rapida azione) con due spruzzi iniziali.
  • Dopo 10 minuti, se non vi è miglioramento, somministrare altri 2 spruzzi di inalatore e, se già prescritti dal medico, assumere una compressa di corticosteroide orale.

Se la situazione continua a non migliorare, non esitare: chiama immediatamente il numero di emergenza sanitaria (112 o 118 in Italia), spiegando che si tratta di una crisi d’asma refrattaria ai farmaci.

Nel frattempo, prosegui con l’inalatore ogni 10-15 minuti fino all’arrivo dei soccorsi, continua la posizione a treppiede e cerca di non lasciar solo il paziente. Non utilizzare mai farmaci non prescritti o rimedi “fai da te”.

Trattamenti ospedalieri e rischi delle crisi gravi

Al pronto soccorso, la gestione della crisi d’asma che non si arresta prevede terapie più intensive e monitoraggio costante:

  • Somministrazione a intervalli ravvicinati di broncodilatatori tramite nebulizzatore, spesso associati a farmaci anticolinergici
  • Corticosteroidi per via orale o, nei casi gravi, in vena (endovena)
  • Supporto con ossigeno supplementare in caso di insufficienza respiratoria
  • In presenza di segni di grave distress e incapacità a ventilare, può rendersi necessaria l’intubazione e la ventilazione meccanica

Il ricovero in ospedale diventa inevitabile quando i valori di ossigeno nel sangue scendono troppo o sono presenti segni di affaticamento respiratorio severo. Una crisi prolungata e non trattata adeguatamente può portare a ipossia grave, insufficienza respiratoria e, nei casi più critici, persino al decesso.

Prevenzione delle crisi e gestione a lungo termine

Per ridurre il rischio che l’asma sfugga al controllo e si arrivi a una situazione d’emergenza, esistono alcune regole fondamentali:

  • Seguire con rigore la terapia prescritta, senza mai sospendere i farmaci di mantenimento anche quando i sintomi sono assenti
  • Attuare i controlli pneumologici periodici per valutare la funzionalità respiratoria e l’adeguatezza della terapia
  • Tenere sempre a disposizione l’inalatore di salvataggio e, per chi ha un rischio elevato di crisi severe, anche corticosteroidi orali
  • Imparare a riconoscere i segnali d’allarme di peggioramento attraverso la misurazione del picco di flusso espiratorio (peak flow meter) in autonomia
  • Evitare fattori scatenanti noti come fumo di sigaretta, allergeni, inquinanti e infezioni respiratorie

Farmaci e aderenza terapeutica

I principali farmaci impiegati comprendono:

  • Broncodilatatori a breve e lunga durata d’azione: assunti al bisogno per i sintomi acuti e regolarmente per il controllo a lungo termine
  • Corticosteroidi inalatori: fondamentali per ridurre l’infiammazione delle vie aeree
  • Altri farmaci come antileucotrienici e anticorpi monoclonali in casi selezionati

L’interruzione autonoma dei farmaci di mantenimento è pericolosa e uno tra i principali fattori predisponenti a crisi acute improvvise e potenzialmente mortali.

In conclusione, una crisi d’asma che non si arresta è un’emergenza che richiede la massima attenzione e l’intervento tempestivo di personale sanitario, per evitare conseguenze potenzialmente fatali. La prevenzione passa dal rispetto della terapia, dal monitoraggio frequente dei sintomi e dalla pronta risposta ai segni di allarme, mettendo al centro la tutela della funzione respiratoria e la consapevolezza della gravità di questo disturbo.

Lascia un commento